Da Capo Passero a Capo Nord
Dalla Sicilia a Capo Nord, il regista Paolo Goglio ha attraversato l’intera Europa proiettando un raggio di luce dal suo camper. Ecco la nostra rassegna settimanale di mostre ed eventi alla scoperta della cultura, dell’arte, del territorio.
Gli imperdibili della Settimana
di Alessandra Elle Latini
E’ partito il giorno di Capodanno da Capo Passero, il punto più a sud d’Italia, proiettando in cielo dal tetto del suo camper un raggio di luce, ispirato alla spada dell’Arcangelo Michele, luminoso simbolo di pace e di giustizia. Dopo aver fatto tappa sull’Etna e in numerose località della Sicilia, Paolo Goglio, regista documentarista, ha portato il raggio di luce in numerose regioni della penisola, proiettandolo anche nel cuore dell’Italia, sul Gran Sasso e ad Amatrice, invocando non solo un messaggio di pace ma anche di amore e di speranza.
Dopo una fase di preparativi per affrontare le condizioni ostili dell’estremo nord Europa, ha attraversato Svizzera, Germania e Danimarca facendo successivamente una lunga sosta forzata in Svezia, a causa di un guasto agli impianti del suo camper. Il corriere che doveva recapitargli un pezzo sostitutivo ha sbagliato destinazione di consegna ed è così rimasto fermo per più settimane tra i ghiacci del Mar Baltico. E’ ripartito dopo aver provveduto di persona alla sostituzione, coadiuvato in teleassistenza da Mattia Bi-van, esperto di allestimenti meccanici su mezzi plein-air. Attraversato il confine Finlandese ha raggiunto il Circolo Polare Artico facendo un ultimo check di allestimenti e forniture ad Alta, la città più settentrionale del mondo. Mancavano solamente 235 Km ma le strade erano ai limiti della praticabilità a causa di ingenti nevicate. Ha scelto di proseguire con prudenza ed è giunto infine a Capo Nord, il punto più settentrionale d’Europa, nonostante negli ultimissimi chilometri una tempesta artica di vento e ghiaccio lo avesse quasi arrestato. Di fronte al monumento che rappresenta i confini del mondo intero, nella notte ormai crepuscolare, ha elevato al cielo per un’ultima volta il raggio di luce, proprio mentre il vento era calato e i fiocchi di neve scendevano dolcemente dal cielo creando un suggestivo e fiabesco motivo, suggellando la magia del momento.
Paolo Goglio è un ex produttore televisivo, dopo aver chiuso l’azienda nel periodo di crisi economica del 2009 si è ritirato a vivere in campeggio e da qui ha iniziato a ritrovare nuovi stimoli artistici e creativi, ascoltando e osservando spazi naturali, incontaminati e carichi di energia.
A settembre dello scorso anno ha realizzato un documentario ad Avigliana (TO) sulla spada di luce che i padri Rosminiani proiettavano in cielo dalla Sacra abbazia di S.Michele Arcangelo. E’ rimasto molto toccato da questa esperienza e nei mesi successivi ha concepito questa missione di luce per collegare l’intero continente, dall’estremo sud all’estremo nord, tramite una linea visiva in cui di notte accendeva un grande proiettore sul tetto del camper.
“E’ proprio quando giungono le tenebre che il faro si accende e indica la rotta alle navi in transito – dice Paolo Goglio -. Non è solamente un riferimento geografico, è un indizio prezioso soprattutto per chi si trova alla deriva, senza punti di riferimento, scoraggiato, avvilito. In un momento particolarmente duro e difficile per ciascuno di noi, è come se ci ritrovassimo smarriti e confusi da eventi che oscurano la visione della vita e così tutto diventa più complesso, incerto e la sofferenza del naufragio interiore prevale sulla gioia di vivere. Sono consapevole che alcuni possono vedere solamente una lampadina che si accende, un artista pretestuoso o una performance insensata, ma per osservarlo, anche solo per un istante, rivolgeranno lo sguardo al cielo”.
A settembre il viaggio del raggio di luce diventerà un film, presentato in anteprima al Salone del Camper di Parma, presso lo stand della rivista Camperpress.
Roma, Galleria Mattia De Luca
Giorgio Morandi – Il tempo sospeso
Fino al 02/07/2022
Con la mostra Giorgio Morandi – Il tempo sospeso, la Galleria Mattia De Luca prosegue il percorso di esposizioni dedicate a grandi Maestri del Novecento italiano e internazionale.
La mostra – a cura di Marilena Pasquali, fondatrice e direttrice del Centro Studi Giorgio Morandi di Bologna, e realizzata in collaborazione con il Centro Studi Morandi e con il patrocinio del Comune di Roma e del Comune di Grizzana Morandi – si articola in due tappe: dal 30 aprile al 2 luglio 2022 nella sede di Roma saranno esposti capolavori dipinti da Morandi nell’arco di quarant’anni, dagli anni Venti ai primi anni Sessanta; in autunno la sede di New York ospiterà un’ esposizione antologica ancora più ampia, accompagnata da una ricca selezione di lavori su carta.
Nella mostra romana circa una quarantina tra dipinti e opere su carta ripercorrono il percorso artistico di Morandi, nella volontà di approfondire la conoscenza della sua arte “difficile e segreta”, per parafrasare Cesare Brandi. Il serrato accostamento tra alcune “varianti” morandiane mette in luce nuovi spunti critici, come anche alcuni documenti inediti emersi recentemente dagli archivi di famiglia e integrati al percorso espositivo.
Giorgio Morandi – Il tempo sospeso, vuole valorizzare la figura di Morandi come uomo e artista saldamente ancorato al ventesimo secolo: un uomo che ha vissuto due guerre mondiali e provato il peso della disillusione, la perdita di riferimenti, la sconfitta di ogni credo. Per arginare la deriva dell’umano il pittore ricerca un ordine mentale, un’armonia della forma, una materia che si fa luce, senza tuttavia cancellare il brivido del dubbio che si ritrova in ogni sua immagine, trasformato in attesa, sospensione.
A corredo del progetto espositivo di Roma e New York, sarà pubblicato un catalogo con saggi della curatrice e di altri studiosi, letterati, artisti, e che raccoglierà anche le immagini di entrambe le mostre, inediti documenti d’archivio e le testimonianze sulla vita e l’opera di Giorgio Morandi studiati e analizzati appositamente per questo progetto.
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Verona, Palazzo della Gran Guardia
CAROTO e le arti tra Mantegna e Veronese
Fino al 02/10/2022
“Caroto e le arti tra Mantegna e Veronese” è il titolo della prima mostra che Verona dedica al suo grande artista d’epoca rinascimentale. La rassegna, un viaggio nell’arte del Rinascimento veronese tra Caroto e gli altri grandi maestri del periodo, si tiene al Palazzo della Gran Guardia e apre al pubblico dal 13 maggio al 2 ottobre 2022.
Giovan Francesco Caroto (1480 ca – 1555) nasce tra Caravaggio e Mozzanica, regione a est dell’Adda che diede i natali a un impressionante numero di artigiani e artisti. Alla morte del padre la famiglia si trasferisce a Verona instaurando un legame con la città sull’Adige dove i Caroto continueranno a risiedere negli anni a seguire. La formazione artistica di Giovan Francesco avviene a cavallo tra il XV e il XVI secolo: periodo in cui i rapporti artistici tra Verona e Mantova erano intensi. Vasari ricorda una primo apprendistato nella bottega di Liberale da Verona, seguito da un trasferimento a Mantova per seguire il maestro Andrea Mantegna. Grazie ai frequenti viaggi tra Verona e i territori del Ducato milanese, Giovan Francesco rimane aggiornato sui fatti artistici di un ampio territorio.
Oltre 100 opere, provenienti da alcune delle più prestigiose collezioni italiane e internazionali, formano il percorso espositivo articolato in 9 sezioni, arricchite da 3 innovative istallazioni multimediali. Alla mostra si lega un itinerario nella città di Verona nelle chiese che custodiscono le testimonianze artistiche e le opere di Caroto e del Rinascimento veronese, che possono così essere apprezzate nel loro contesto d’origine.
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Genova, ABC-ARTE
Michele Zaza. Viaggiatore Assoluto
Fino al 04/06/2022
Un voyage che si dipana come stream poetico entro le misure del vivere. È così che il lavoro di Michele Zaza ha acquisito un altro carattere nel tempo lungo della maturità. Autore sempre rimasto fedele alla centralità del corpo, con tutto ciò che comporta sul piano delle sue esplorazioni mitiche, nel corso degli anni Zaza ha affrontato l’idea del percorso come viaggio, luogo di accadimenti tanto reali quanto magici, sempre legati a una misura mentale fatta di flusso affettivo e di incessante rimuginio intellettuale.
La mostra allinea alcune opere esemplari di questo percorso: da Tempo e mimesi, 1975, alla triade del 1978 Magico, Ritratto terrestre, Celeste, sino all’ampio Itinerario, 1980, a Rivelazione segreta, 2005 e all’articolato Lo spazio del respiro, 2012. Le complesse esplorazioni, tra magiche e biografiche, hanno largamente nutrito il suo universo visivo del quale ora è possibile una lettura dotata di un ampio arco diacronico, dagli anni settanta all’ultima opera, presentata per la prima volta in questa occasione, Pensiero cosmico.
Il raggio di luce dal camper
© Paolo Goglio 2022