CLONY: Intervista agli organizzatori
di Roberto De Luca
CLONY: Intervista agli organizzatori
Il 25 maggio s’inaugurerá la mostra “Clony” che raccoglie 40 maschere frutto dell’estro di artisti internazionali e non appartenenti alla “Graffiti writing culture”.
Qua sotto l’intervista a Linda Panichelli e Andrea Rodolico che hanno organizzato e selezionato il materiale creando il Network artistico City Dream Connexion.
N.B. Ricordiamo che la mostra si terrà dal 25 al 31 maggio, in Via Acqui 6, Roma presso Level Art Gallery con ospiti, live painting e proiezioni video. Maggiori info a quest’articolo:
CLONY: 40 Artisti underground in mostra a Level Art Gallery
- Questa mostra collettiva parla di “Personalità” e di come le maschere siano l’espressione unica degli appartenenti ad un gruppo. Com’è nata quest’iniziativa?
Linda Panichelli:” La mia mamma fin da piccola mi faceva dipingere queste maschere di cartone, con il tempo crescendo quindi avendo a che fare con la realtà della vita e dipingendo mi è venuta l’idea di fare dipingere la maschera a più di una persona. Per non fare la solita tela e perché ogni maschera ha il suo motivo… Comunque ci tenevo molto a esporre il concetto della maschera perché è una cosa che tutti i giorni si ripete e a tutti.”
Andrea Rodolico:” L’idea di dipingere le maschere è venuta a Linda durante lo scorso anno. Pensava fosse un supporto molto mistico e che evidenziasse quest’era in cui, seppure suddivisibili in molte categorie, sembriamo tutti uguali gli uni agli altri per abbigliamento, gusti musicali e tendenze. Da qui l’idea iniziale della Maschera come supporto da dipingere.”
- La maschera è sempre stato un simbolo ambivalente, ci protegge e al tempo stesso esclude il prossimo dal relazionarsi autenticamente con noi. Come interpreti al riguardo queste maschere?
Linda Panichelli:” La maschera può essere il nostro inconscio, la paura, le emozioni, la timidezza oltre al fatto di tenerla tutti i giorni come, per esempio, al lavoro quando passa il cliente antipatico e dobbiamo tenere il sorriso, quindi una maschera.”
Andrea Rodolico:” Io credo che in questo caso le Maschere siano perfette per evidenziare la personalità di ogni artista ed il fattore “uguaglianza” creando una sorta di contraddizione con questo binomio.
Penso sia uno tra i simboli più attuali di questo millennio, in cui abbiamo imparato a modellare il nostro modo di essere in base alla persona con cui ci rapportiamo.”
- Per evitare la perdita di personalità, uno dei temi della mostra, cosa si può fare per voi nell’ambiente artistico?
Linda Panichelli:” Per non perdere la personalità penso che dobbiamo essere forti e sapere come non perderla.
Nell’ambiente artistico non saprei ora dare un’affermazione a questa domanda ma sicuramente continuare a credere a ciò che pensi e che fai.”
Andrea Rodolico:” Nella vita, come nell’arte, l’evoluzione individuale è naturale e non va confusa con la perdita di personalità. Nell’ambiente artistico penso che si perda personalità quando si vuole a tutti i costi piacere. Questa cosa spesso vede molti artisti perdere la propria personalità per un fine di successo e acclamazione da parte di un pubblico. Bisogna rimanere sempre estremamente fedeli a noi stessi dal lato artistico e mantenere, almeno in questo, un po’ di purezza.”
- In quest’ultimo periodo il mercato artistico con i suoi investitori è rivolto alla street art più che negli anni passati, questa mostra in un ambiente ufficiale è un segno di apertura al mercato?
Linda Panichelli:” la speranza è l’ultima a morire!”
Andrea Rodolico:” Possiamo dire che siamo sempre stati aperti al mercato, ma fino ad ora il mercato non ha tenuto conto della Graffiti Writing Culture per ciò che davvero è, ma l’ha sempre associata alla street art, che invece è una corrente a sé, spesso in contrasto col Writing vero.
L’idea primaria di questa esposizione è l’unione, il cercare di far vedere alle persone interessate più filoni di pensiero che rappresentano questa cultura.
Se, così facendo, si contribuisse a creare un mercato sulla Cultura del Writing oltre che per la street art benvenga. La cosa che per me è più importante è che questo movimento non si fermi, ci sarà mercato se le istituzioni artistiche si apriranno a questa cultura senza denaturizzarla.”
- Se la maschera cadesse, cosa si rivelerebbe allo spettatore?
Linda Panichelli:” Qualcosa che ci renderebbe troppo vulnerabili.”
Andrea Rodolico:” Probabilmente altre nostre maschere, fino a quando non avremo fiducia nei confronti di chi ci sta di fronte”
- Quale ambiente underground senti che ti rappresenti?
Entrambi: “Binari!”
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Sono Roberto De Luca, un creativo dotato di sensibilità architettonica ed artistica; miro a verticalizzare e perfezionare la conoscenza del colore nella più ampia accezione possibile, per realizzare le trasformazioni che ho scritto nel 2020, evolvendole e migliorandole di pari passo con lo studio. Libri, vernici, tinture, ingredienti e luce sono i materiali ed i procedimenti che indagherò, un passo alla volta, nella scala infinita di questa ricerca teorica e pratica.