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David Sassoli, l’europeista gentile che credeva nell’urbanizzazione sostenibile e nell’architettura consapevole

È scomparso improvvisamente nella notte di oggi, martedì 11 gennaio 2022, il Presidente del Parlamento UE: nei suoi due anni di mandato, che sarebbero scaduti a breve, è stato fiero sostenitore della Green Economy, della Digitalizzazione e della Renovation Wave.

di Alessandra Elle Latini

La notizia che si era aggravato improvvisamente per la ricaduta di un’infezione, probabilmente dovuta a legionella, di cui aveva sofferto nei mesi passati era stata battuta dalle agenzie di stampa nel corso della giornata di ieri, e aveva colto i più come un fulmine a ciel sereno.

David Maria Sassoli, volto indimenticato del TG1 Rai, aveva lasciato dieci anni fa la sua consolidata carriera di giornalista per seguire la sua seconda passione, la politica. E anche in politica aveva mostrato quel garbo che sempre lo aveva contraddistinto da cronista: tanto da arrivare, nel 2019, a ricoprire uno dei ruoli apicali delle istituzioni europee. Lui, italiano nato a Firenze sessantacinque anni fa e vissuto a Roma, ha ricoperto il ruolo di Presidente del Parlamento dell’Unione Europea con competenza, ma anche con ferma gentilezza, diventando di fatto uno dei più orgogliosi portavoce di temi epocali di cui, ne era convinto, l’Europa doveva diventare non solo portavoce, ma anche antesignana.

Parliamo di tematiche che, dopo due anni di Pandemia che ci hanno mostrato tutti i limiti di una società che punta solo al profitto momentaneo, ormai compaiono in tutte le agende attuative e sono considerate urgenti in tutti gli ambiti delle istituzioni: Green Economy, Digitalizzazione, Urbanizzazione sostenibile, Architettura consapevole. Soprattutto, Sassoli aveva mostrato in più di un’occasione il suo sostegno alla cosiddetta Renovation Wave: un grande piano di rinnovamento per l’Edilizia, che ha tra i suoi obiettivi raddoppiare il tasso di rinnovamento nei prossimi dieci anni, per ridurre le emissioni e la povertà energetica e stimolare la ripresa.

La Renovation Wave prevede la possibile ristrutturazione di ben 35 milioni di edifici entro il prossimo 2030, con conseguente miglioramento della qualità della vita dei cittadini europei, la garanzia di ambienti più salubri e la creazione di ben 160 mila posti di lavoro. “La valorizzazione di patrimoni edilizi ora degradati o inadeguati – diceva Sassoli appena un anno fa in suo storico intervento per il Green Building Council Italiadevono essere un imperativo europeo anche grazie all’azione dei singoli Stati e di protocolli energetico-ambientali. Le istituzioni devono fare la loro parte fornendo adeguati sostegni economici, ma anche attirando investimenti privati attraverso una strategia di finanza sostenibile”.

Una sfida che David Sassoli considerava cruciale per l’Europa, impegnativa ma certamente non impossibile. E aggiungeva: “Dobbiamo progettare una nuova Europa che sia più equa, più verde, più digitale. Salvare il Pianeta non può essere considerato più un optional. Non si tratta solo di sviluppare buone pratiche, ma di far leva sul cambiamento climatico per declinare una maggiore sostenibilità economica e sociale”.

Parole che oggi costituiscono il vero e proprio testamento di un uomo delle istituzioni, che credeva fermamente nella forza attuativa dell’Unione Europea nel cambiare in meglio la vita di tutti i suoi cittadini.

Foto wikicommons

Alessandra Elle Latini

LKFB