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DNA. Un sistema quasi perfetto

di Roberto De Luca

Il centro di cultura Domus Danae Aps, nell’ambito della X edizione del Festival Domus Danae, organizzato dal direttore artistico Dario Volante, il 9 agosto ha organizzato una serata culturale, iniziata alle ore 18:00 con con un reading di poesie di Lucia Catacci, “La scarpetta rossa” e “Anniversario di sangue”, interpretate da Maria Grazia Vasta.

Successivamente ha accolto la personale “DNA. Un sistema quasi perfetto” di Laura Giovanna Bevione. La mostra è stata ideata per sviluppare un ragionamento sulla trasmissione e la conservazione dei dati attraverso le parole prendendo come ispirazione i versi del canto settimo dell’Eneide ed il mosaico all’ingresso della villa, raffigurante Danae e Turno, dichiarando le varie interpretazioni e modificazioni dei versi nelle varie versioni letterarie esposte.

L’Eneide in mostra, presentata con tre libri riportanti altrettante diverse versioni dell’opera ed un quarto vuoto a testimonianza della futura versione da scrivere, rappresenta qualcosa che è eterno nel panorama culturale ed identitario per il contesto locale che continuerà ad essere tramandato, ma il suo significato non farà che mutare nel tempo ed anche nel corpo fisico (si pensi al passaggio dall’analogico al digitale), perchè lo stesso universo culturale di cui fa parte continua a mutare ed essere trasmesso tramite un sistema, quello delle parole che ha bisogno di una struttura di supporto, la lingua le quali sono limitate all’individualità dei soggetti e devono per forza di cose, essere organizzate in strutture e codici condivisi, tra chi parla e chi ascolta, tra chi scrive e chi legge.

  1. Eneide, Virgilio, traduzione Vittorio Sermonti,BUR, Milano 2007, pp.363
  2. Eneide, Virgilio, traduzione Rosa Calzecchi Onesti, Einaudi, Torino 1967, 1989 e 2014, pp.257
  3. L’Eneide, Virgilio, Traduzione Annibal Caro, Tipografia e libreria salesiana, Torino 1888, pp.5

È interessante anche il rapporto che ognuno degli abitanti ha con quest’opera letteraria; non è solo un libro ma espressione del genius loci di questo luogo, ed anche senza conoscerla o averla letta richiama la totalità del patrimonio artistico culturale coinvolto e questa mostra artistica è il mezzo che evidenzia la natura effimera dell’arte, dell’uomo, del patrimonio stesso ed anche delle identità territoriali se si compie l’errore di pretenderle immutabili; sentiamo di farne parte, sentiamo che ha una valenza storica, che muterà e questo mette in luce l’illusione di persistenza dell’uomo e  della cultura. Tutto ciò che è cultura non è persistente, non è immutabile, non è stabile ed anche quest’evento potrebbe aver mutato l’interpretazione che diamo dell’Eneide.

I libri in mostra, i due video e quanto viene scritto rappresenta il tentativo di darci una storia, di tenere insieme gli elementi e con essi la nostra identità; ognuno di quei segni di scrittura sono una testimonianza di ciò che è passato di qui come mito dell’Eneide, segni che sono insignificanti e profondissimi al tempo stesso, che forse hanno una rilevanza solo come oggetto di riflessione personale o rimaneggiamento nella memoria.

Tutto questo è un sistema di linguaggio a priori che fa parte della nostra umana dotazione genetica in quanto gli eventi e le cose fuori da noi variano da specie a specie ed il loro accadere dipende dalla capacità umana di filtrarli in maniera soggettiva principalmente visiva e spazio-temporale. Non bisogna aggrapparsi ai segni, ai linguaggi e i simboli considerandoli fissi in quanto non sono così, mutano col tempo e con noi e fanno parte del costrutto storico che è la cultura, la quale si ridiscute da mattina a sera all’interno di cui i libri ed altri oggetti che la veicolano variano costantemente. Per questo bisogna fare cultura fortemente direzionata al mondo reale, per fare in modo di andare verso la comprensione di ciò che sta sotto tutte le nostre negoziazioni di significati e valori in gioco. Quello che possiamo fare è partecipare all’impresa collettiva di dare senso a quanto viene discusso.

Dopo la mostra personale è proseguita con un dialogo sul libro Cosa succede dopo Alice tra l’autrice Chiara Fraternale e la scrittrice Manuela Minelli. Alcuni brani sono stati interpretati dall’attrice Marina d’Alessandri. A seguire, intorno alle 20,30, il palco della Domus Danae ha ospitato lo spettacolo “Note Comiche” con Marko Tana, Luca Grimieri e Claudia Rustichelli.

Arch. Roberto De Luca

FBLK